Scrittore inglese. Figlio di un commerciante londinese, acquisì da
autodidatta una buona preparazione linguistica e letteraria ed entrato nell'East
India Company (1819) raggiunse la posizione di
examiner (1836). Trascorse
gli ultimi anni della sua vita in un piccolo villaggio sul Tamigi. I suoi studi
si orientarono presto verso la cultura greco-latina e la tradizione
illuministica, a cui unì un innato senso dell'umorismo e una propensione
alla satira (evidente nella sua opera l'influsso di Aristofane, Luciano,
Rabelais). Nacquero così i suoi primi romanzi
Headlong Hall
(1816), galleria di tipi del suo tempo ritratti con arguta ironia,
Melincourt (1817), in cui la satira si fa più personale e
Nightmare Abbey (1818), in cui mise in caricatura la degenerazione di
alcuni aspetti del Romanticismo, non risparmiando neppure l'amico P.B. Shelley.
Sempre in polemica con alcuni aspetti del Romanticismo, in particolare la
mancanza di concretezza, scrisse il saggio
The Four Ages of Poetry
(1820), che spinse Shelley a rispondergli con la sua
Defence of Poetry
(1821).
P. è considerato l'ideatore del cosiddetto
"romanzo-conversazione" (
novel of talk) che, attraverso il dialogo,
giunge alla caratterizzazione del personaggio: esemplificativi in questo senso
sono i due romanzi
Crotchet Castle (1831) e
Gryll Grange (1861).
Si staccano invece dall'Inghilterra dell'epoca e testimoniano dell'ammirazione
di
P. per W. Scott i romanzi
Maid Marian (1822), divertito
rifacimento della leggenda di Robin Hood e
The Misfortunes of Elphin
(1829), satira politica ambientata nel Galles del VI sec. (Weymouth, Dorsetshire
1785 - Lower Halliford, Surrey 1866).