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Peacock, Thomas Love.

Scrittore inglese. Figlio di un commerciante londinese, acquisì da autodidatta una buona preparazione linguistica e letteraria ed entrato nell'East India Company (1819) raggiunse la posizione di examiner (1836). Trascorse gli ultimi anni della sua vita in un piccolo villaggio sul Tamigi. I suoi studi si orientarono presto verso la cultura greco-latina e la tradizione illuministica, a cui unì un innato senso dell'umorismo e una propensione alla satira (evidente nella sua opera l'influsso di Aristofane, Luciano, Rabelais). Nacquero così i suoi primi romanzi Headlong Hall (1816), galleria di tipi del suo tempo ritratti con arguta ironia, Melincourt (1817), in cui la satira si fa più personale e Nightmare Abbey (1818), in cui mise in caricatura la degenerazione di alcuni aspetti del Romanticismo, non risparmiando neppure l'amico P.B. Shelley. Sempre in polemica con alcuni aspetti del Romanticismo, in particolare la mancanza di concretezza, scrisse il saggio The Four Ages of Poetry (1820), che spinse Shelley a rispondergli con la sua Defence of Poetry (1821). P. è considerato l'ideatore del cosiddetto "romanzo-conversazione" (novel of talk) che, attraverso il dialogo, giunge alla caratterizzazione del personaggio: esemplificativi in questo senso sono i due romanzi Crotchet Castle (1831) e Gryll Grange (1861). Si staccano invece dall'Inghilterra dell'epoca e testimoniano dell'ammirazione di P. per W. Scott i romanzi Maid Marian (1822), divertito rifacimento della leggenda di Robin Hood e The Misfortunes of Elphin (1829), satira politica ambientata nel Galles del VI sec. (Weymouth, Dorsetshire 1785 - Lower Halliford, Surrey 1866).